«IL SORTEGGIO arbitrale non era truccato». Questa è la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma, chiamata a pronunciarsi sulla designazione dell’arbitro Borriello da parte di Bergamo e Pairetto. E’ una sentenza clamorosa (che conferma quella precedente del Tribunale di Roma), curiosamente ignorata dai media e dal Palazzo del calcio. Teniamo conto che già la Corte Federale, quella che condannò la Juve alla B con meno 17 punti, nella sua sentenza scriveva che non era emersa la responsabilità di Moggi e De Santis relativamente alle partite della Juventus oggetto d’indagine; e, in generale, chiudeva il discorso (pagine 70 e 71) dicendo che non c’erano elementi per far presumere che vi fosse il fine di determinare l’alterazione del campionato a favore della Juventus.
Il linciaggio mediatico contro la Juve si basava sul fatto che l’inchiesta napoletana, e quindi il processo inscenato dalla Figc, sosteneva che il sorteggio era truccato. Se non lo era, come spiegano il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma, e come già lasciava capire la sentenza della Corte Federale, il “processo” era quindi basato sul nulla, se non sulla volontà di eliminare la squadra più forte. Questo risultato è stato comunque raggiunto. La Juve, che probabilmente nel 2006-07 avrebbe vinto il suo 30° scudetto, è stata cacciata in B, è stata indotta a vendere sette dei suoi campioni, ed è ora tornata in A a cercar di ottenere un 4° posto per la Champions.
Forse a questo punto la Figc può anche permettersi il lusso di ristabilire la verità; e alla luce delle sentenze della magistratura romana rivedere il grottesco operato dell’estate 2006, culminato con quella che Enzo Biagi definì «una sentenza pazzesca basata sul nulla». Non che la notizia del ripescaggio da parte della Federcalcio degli antichi inquirenti della gestione Carraro sia un gran bel segnale. Tuttavia vogliamo sperare che la Figc presieduta da Abete riconosca il suo interesse a rivedere spontaneamente la farsa di calciopoli (oppure dobbiamo aspettare che una sentenza della Corte Europea la costringa a farlo?) in nome del diritto e dei diritti della difesa. E anche in nome della credibilità del campionato. In base alle decisioni dell’estate 2006 la crème della classe arbitrale è stata messa alla gogna. Gli arbitri ora in attività (designati dal sempre innocente Collina), soprattutto nelle partite con la Juventus, ma non solo in quelle, operano in condizioni psicologiche difficilissime, chiamati a dimostrare di essere più precisi della moviola e, soprattutto, più “indipendenti” dei loro predecessori. Se i sorteggi non erano truccati e gli arbitri non erano corrotti, come assicura la Corte d’Appello, allora non ci sarebbe niente da dimostrare; ma ci sarebbe solo da arbitrare al meglio delle proprie possibilità.
Tuttosport è l’unico giornale che ha i titoli per aprire un confronto serio su questa prospettiva. Non solo e non tanto nell’interesse della Figc e della Juve. Ma nell’interesse del calcio.
Paolo Bertinetti (Ass. Nazionale Amici della Juventus)
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